Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 13 marzo 2013 Un provvedimento legislativo appena proposto dal consigliere Roberto Bombarda (Verdi), integra il testo unico della normativa provinciale in materia di inquinamento, per evitare che si ripeta quanto accaduto nei casi della Pasina di Rovereto e prima ancora di Campiello di Levico, dove gli odori nauseabondi prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti avevano esasperato e spinto ad una forte protesta la popolazione residente. Bombarda sottolinea i notevoli limiti del metodo con cui oggi si valuta se un odore prodotto da un impianto è più o meno molesto. In pratica, a un certo numero di “annusatori” viene chiesto se considera fastidioso o insopportabile l’odore emesso da uno stabilimento. Su queste basi si stabiliscono le soglie di ammissibilità. Recentemente la tecnologia ha invece messo a disposizione strumenti che consentono misurazioni con un grado di oggettività maggiore. Strumenti che, soprattutto, consentono un monitoraggio costante. Sono i cosiddetti “nasi elettronici”, apparecchi contenenti una serie di sensori, ciascuno specifico per una o più tipologie di odori, che consentono di valutare le unità odorigene per metro cubo d’aria. In tal modo, stabilito un parametro di riferimento, è agevole individuare delle soglie massime oltre le quali interviene il blocco o la riduzione della produzione. La legislazione provinciale non autorizza però l’uso di questi strumenti, poiché non è stata individuata la soglia massima di ammissibilità. Di qui la proposta di Bombarda di fissarla in 300 unità odorigene per metro cubo, sulla scorta di analoghe esperienze di altre Regioni che hanno adottato lo stesso limite. |
ROBERTO
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